gallipoli"Perla dello Ionio",Situato lungo la costa occidentale della penisola salentina, è il quinto centro della provincia per numero di abitanti. È sede, insieme a Nardò, della diocesi di Nardò-Gallipoli[6]. La città è protesa sul mar Ionio ed è divisa in due parti: il borgo e il centro storico. Di notevole importanza storico-naturalistica è l'Isola di Sant'Andrea, circa un miglio al largo del centro storico, caratterizzata dalla presenza di animali selvatici, come il Gabbiano corso.

In località Torre Sabea vi era un antico e importante villaggio neolitico del quale sono rimasti chiari segni archeologici, benché coperti da uno strato di sabbia. I dati faunistici e paleobotanici e il materiale archeologico compresi i segni di vegetazione commestibile (frumento, orzo, ...) o di focolari incisi sulla roccia, dimostrano che la comunità del villaggio apportava modifiche al suo habitat, in funzione dell'utilità che ne poteva trarre per il vivere più civile: colture dei terreni, pascoli di capro-ovini. Né la comunità si lasciava sfuggire lo scambio per via mare dell'ossidiana proveniente dalle isole Eolie.
Lo stemma di Gallipoli si compone dell'immagine di un gallo con la corona e di una scritta che recita "fideliter excubat" (vigila fedelmente). La leggenda narra che il gallo avrebbe impresso con la propria immagine lo scudo di Idomeneo di Creta, l'eroe che si crede fondatore delle città di Lecce e di Gallipoli.
Altri pensano che la città originaria sia stata la messapica Alezio, e che in quel tempo lo scoglio su cui è posta Gallipoli servisse da stazione per i pescatori, che edificarono qualche casetta senza ordine per ripararsi. In effetti tutte le città messapiche erano collegate tramite tracciati stradali ai loro approdi portuali: Alezio era collegata a Gallipoli, Ugento a Torre San Giovanni, Nardò a Santa Maria al Bagno a cui forse era collegata la stessa Manduria. In seguito alla distruzione di Alezio, con l'accrescere della popolazione e degli artigiani, Gallipoli divenne una città. La tortuosità delle strade del centro storico sembra confermare questa teoria[14]. L'impianto urbanistico della città vecchia è dovuto anche a motivi militari e climatici (la tortuosità delle strade è un'ottima difesa contro le truppe nemiche e i venti dominanti) inoltre si è sfruttato ogni centimetro quadrato disponibile pur di poter edificare entro la cinta muraria; infatti nel centro storico non esistono vere e proprie piazze ma al più qualche slargo.
Altre fonti attribuiscono le origini della città ad altri eventi. Plinio il vecchio, ad esempio, induce a dedurre che i Galli Senoni si siano insediati nel territorio[15]; più credibile pare quella attribuita ai Messapi: è certo che Gallipoli fece parte della Magna Grecia controllando un vasto territorio comprendente l'attuale Porto Cesareo. Nel 265 a.C. a fianco di Taranto e di Pirro, si scontrò con Roma subendo una sconfitta che la relegò a colonia romana fino a diventare "municipium".
Agli inizi del Medioevo fu quasi certamente saccheggiata dai Vandali e dai Goti. Ricostruita dai Bizantini, Gallipoli conobbe un periodo di floridezza sociale e commerciale, sfruttando la sua posizione geografica. Durante il Medioevo appartenne alla Chiesa di Roma e fu teatro di durissimi scontri con il monachesimo greco, il cui ricordo si conserva ancora nell'Abbazia di San Mauro, i cui ruderi sono visibili sulla serra che da est guarda alla città.
Il distretto di Gallipoli
Nell'XI secolo, Gallipoli fu occupata dai Normanni e successivamente, nel 1268, subì l'assedio di Carlo I d'Angiò, determinandone di fatto il passaggio della città sotto il controllo degli Angioini e provocando la fuga degli abitanti nella vicina Alezio. La ripopolazione della città avvenne già nel 1300 sotto il governo del Principato di Taranto. Nel 1484, i Veneziani ne tentarono l'occupazione con una flotta composta da settanta navi, tra cui sedici galee e cinque navi da carico, con settemila combattenti e trecento cavalli, contro i duecento gallipolini che manifestarono fino all'ultimo la loro fedeltà al regnante. Nel XVI secolo subì dapprima l'assedio degli spagnoli e poi dei Borbone; con quest'ultimi entrò a far parte del Regno di Napoli. Ferdinando I di Borbone avviò la costruzione del porto che divenne nel Settecento la più importante piattaforma olearia del Mediterraneo per il commercio dell'olio per lampade (olio lampante).
Il distretto di Gallipoli fu una delle suddivisioni amministrative del Regno delle Due Sicilie, subordinate alla provincia di Terra d'Otranto, soppressa nel 1860 con l'occupazione garibaldina e l'annessione al Regno di Sardegna. Fu costituito con la legge 132 del 1806 "sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno", varata l'8 agosto di quell'anno da Giuseppe Bonaparte.
Particolare di un Frantoio ipogeo gallipolino
Il distretto era suddiviso in successivi livelli amministrativi gerarchicamente dipendenti dal precedente. Al livello immediatamente successivo, infatti, individuiamo i circondari, che, a loro volta, erano costituiti dai comuni, l'unità di base della struttura politico-amministrativa dello Stato moderno. A questi ultimi potevano far capo i villaggi, centri a carattere prevalentemente rurale. I circondari del distretto di Gallipoli ammontavano a tredici: Gallipoli, Parabita, Casarano, Alessano, Gagliano, Presicce, Tricase, Ruffano, Ugento, Poggiardo, Maglie, Nardò, Galatone.
Da sempre ambita meta turistica, è stata raggiunta negli ultimi anni da un numero sempre crescente di visitatori diventando una delle mete preferite del Mediterraneo grazie al suggestivo centro storico, costituito da un intricato labirinto fatto di stradine tortuose, corti, bellissime chiese e palazzi storici.

Barocco a Gallipoli
Nel XVII secolo si diffuse nella città ionica il Barocco e questo è testimoniato dalla presenza di numerosi edifici religiosi e civili presenti. Caratteri fondamentali di questo movimento furono le decorazioni floreali e angeliche esagerate, stravaganti ed eccessive.
Gallipoli, insieme ad altre città salentine, per l'importanza degli edifici e le architetture religiose dell'epoca barocca, il cosiddetto Barocco leccese, è stata inserita nella "Tentative Lists" dell'Unesco in attesa di eventuale riconoscimento come Patrimonio dell'Umanità.

Architetture religiose:

Basilica Concattedrale di Sant'Agata
Chiesa di San Francesco di Paola
Chiesa di San Francesco d'Assisi
Chiesa di San Domenico al Rosario
Chiesa del Santissimo Crocifisso
Santuario di Santa Maria del Canneto
Chiesa del Carmine
Chiesa Arciconfraternale della Santissima Trinità e delle Anime del Purgatorio
Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo
Chiesa conventuale di Santa Teresa
Chiesa dell'Immacolata Concezione
Chiesetta di Santa Cristina
Chiesa di San Pietro dei Samari
Chiese soppresse da decreto vescovile
Chiesetta di San Luigi
Chiesetta dei Santi Medici Cosimo e Damiano
Chiesetta di San Giuseppe
Monastero delle suore di clausura, fondato il 27 maggio 1692 dal vescovo castigliano Antonio Perez De la Lastra.
Ex oratorio e chiesa di Sant'Angelo, attuale archivio storico comunale (XV secolo)

Architetture civili:

Palazzo Pirelli
Palazzo Assanti-Aragona
Palazzo Specolizzi
Palazzo Tafuri
Palazzo del seminario
Palazzo D'Acugna
Palazzo Pasca
Palazzo Romito
Palazzo Briganti
Palazzo D'Ospina
Palazzo Fontana
Palazzo Vallebona
Palazzo Munittola
Palazzo Rocci
Palazzo del Capitolo

Altri edifici:

Frantoio ipogeo (scavato nella roccia calcarea)
Palazzo Pasca (XVII secolo)
Palazzo Calò (XVII secolo)
Palazzo Talamo (XVII secolo)
Palazzo De Tomasi. Lo stemma araldico della Famiglia de Tomasi è d'azzurro al leopardo d'oro posto sopra un monte di tre cime al naturale movente dalla puntala punta, sovrastato da un rastrello a sei denti e quattro gigli.
Palazzo Ravenna (XVII secolo)
Palazzo Pizzarro (XVI secolo)
Palazzo Zacheo (XVII secolo)
Palazzo Pantaleo (XVI secolo)
Palazzo D'Ospina (XVIII secolo)
Palazzo D'Acugna (XVI secolo)
Palazzo Senape-De Pace (XVI-XVII secolo)
Palazzo Balsamo (XV-XVII secolo)
Palazzo Venneri (XVI secolo)
Teatro Garibaldi (XIX secolo)
Palazzo Granafei (con epigrafi relative al dominio spagnolo) (XVI secolo)
Palazzo Zacà appartiene tuttora a questa famiglia. Al suo interno è presenta una bellissima carrozza d'epoca perfettamente conservata oltre a numerosissimi cimeli, armi, lance, armatura ed un elmo appartenuto ad un soldato spagnolo di Carlo V.

Fonte: Wikipeda

I dintorni Agriturismo - Otranto

Gallipoli

Gallipoli

"Perla dello Ionio",Situato lungo la costa occidentale della penisola salentina, è il quinto centro della provincia per numero di abitanti. È sede, insieme a Nardò, della diocesi di Nardò-Gallipoli[6]. La...

Lecce

Lecce

Lècce in salentino, Lupiae in lingua latina, Luppìu in griko è un comune italiano di 93.926 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Puglia. Situata in posizione pressoché centrale della penisola salentina...

Otranto

Otranto

Otranto (Otràntu in dialetto salentino, Derentò in greco salentino, Ὑδροῦς in greco classico, Hydruntum in latino è un comune italiano di 5.622 abitanti della provincia di Lecce in Puglia.Situato sulla...

Porto Badisco

Porto Badisco

L'approdo di Enea in Italia Secondo un'interpretazione ricorrente fu Badisco il primo approdo di Enea, descritto nell'Eneide di Virgilio: l'eroe vi avrebbe fatto scalo nel suo viaggio in Italia dopo la...

Santa Cesarea Terme

Santa Cesarea Terme

Santa Cesarea Terme (Santa Cisaria in dialetto salentino, fino al 1929 chiamata Santa Cesarea) è un comune italiano di 3.027 abitanti della provincia di Lecce in Puglia. Situato sulla costa orientale...

Santa Maria di Leuca

Santa Maria di Leuca

Santa Maria di Leuca (Lèviche in dialetto salentino; dal greco leucos che significa bianco) è una frazione di 1.062 abitanti[1] del comune di Castrignano del Capo, in provincia di Lecce...

Torre dell'orso

Torre dell'orso

Torre dell'Orso è una località balneare del Salento, marina di Melendugno, in provincia di Lecce. Nota per l'ampia spiaggia di finissima sabbia color argento, Torre dell'Orso vanta un mare particolarmente limpido...

Uggiano la chiesa

Uggiano la chiesa

Le origini di Uggiano la Chiesa non sono certe. Gli insediamenti umani comparvero già nella preistoria, come confermato dalla presenza di monumenti megalitici, quali dolmen e menhir, sparsi nel territorio...

AddThis Social Bookmark Button

In base alle normative Europee vigenti il nostro sito utilizza i cookie per distinguerti dagli altri utenti. Un cookie è un piccolo file di lettere e numeri che viene salvato sul tuo dispositivo. I cookie possono ottenere informazioni su di te, sul tuo computer e sull'uso che fai del sito e in generale di internet. Per per approfondire potete leggere la nostra Cookie Law. Per saperne di più sui cookie che utilizziamo e come eliminarli, vedere la nostra Cookie Law.

Accetto i cookie da questo sito.

EU Cookie Directive Information - Direttiva Europea sui Cookie